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Insegnare La Shoah Attraverso La Poesia

Destinatari: liceo
Tempi: due ore circa
Materiali: Auden, Blues del Profugo; Fotografia, Berlino 1939; Felix Nussbaum, Profugo, dipinto

Introduzione

La Shoah è avvenuta 65 anni fa e molto è stato scritto su di essa, molte discipline hanno utilizzato il loro approccio per cercare di capire la natura trasgressiva di questo periodo della storia dell’Umanità.

Quello che proponiamo è un piano di lezione centrato su un testo di W.H. Auden, uno dei più importanti poeti Inglesi; il testo è stato scritto circa 6 mesi prima dello scoppio della guerra e pertanto si confronta più col problema dei profughi che con i ghetti o con i campi di concentramento. Con grande preveggenza Auden evoca lo spettro dell’Ebreo Tedesco che era divenuto una variabile dell’agenda internazionale fin dalla metà degli anni 30 ed il cui destino tragico egli intuisce perfino prima che la guerra cominci.

Il testo è presente in numerose antologie di poesia mondiale.

Motivazioni

Gli studenti affronteranno il tema della disumanità dell’uomo verso l’uomo attraverso l’intuito del poeta, l’artista che lavora con le parole.

A conclusione della lezione chiederemo agli studenti di pensare ad altre forme d’arte, come la pittura e la fotografia, nel tentativo di far loro sperimentare le possibilità offerte dalle varie discipline nel trasmettere l’intima esperienza umana in periodi storici difficili.

Possono le forme d’arte contribuire alla nostra conoscenza storica?

Possono avere un impatto più profondo su i noi?

Noi speriamo che lo studente che segue questa lezione e partecipa alla discussione in classe possa accrescere la sua consapevolezza non solo riguardo al tema dei profughi durante la guerra ma anche alla rilevanza di questo tema nel mondo contemporaneo.

Metodologia

Il punto focale della lezione sarà la lettura della poesia di Auden “Blues dei Profughi” cui seguirà un dibattito; si può distribuire il testo un giorno prima ad alcuni studenti che prepareranno una lettura ad alta voce oppure l’insegnante può decidere di optare per una sua lettura.

In ogni caso sarà importante sottolineare la musicalità ed il ritmo del testo.

Si può decidere di assegnare alcune domande come lavoro a casa , in particolare la domanda n. 10.

Inoltre l’insegnante potrebbe decidere di ampliare la conoscenza generale dell’argomento cui il testo di Auden si riferisce, cioè i profughi Ebrei durante la II guerra mondiale, guidando gli studenti verso i link che proponiamo.

Le domande 7, 8 e 9 possono essere usate per innescare una riflessione sul problema dei profughi nel mondo contemporaneo.

Nota storica

Questa nota è intesa ad aiutare l’insegnante con alcune informazioni generali sul destino dei rifugiati Ebrei dall’Austria e dalla Germania dal 1933 fino allo scoppio della II Guerra Mondiale nel ‘39.

Nei primi anni del regime Nazista molti Ebrei Tedeschi emigrarono trasferendosi nei paesi Europei e nel protettorato Inglese in Palestina.

La situazione cambiò moltissimo dopo il ‘36 ed in particolare nel ‘38 : in questo periodo, mentre l’emigrazione dei rifugiati i Palestina ed in molti dei paesi Europei stava diventando sempre più difficile e le condizioni degli Ebrei in Germania peggioravano, gli Ebrei cominciarono a valutare luoghi più lontani, ad esempio il Sud America.

Tuttavia, mentre la situazione degli Ebrei in Austria divenne disperata dopo l’annessione Nazista del marzo del ‘38 e la Notte dei Cristalli del Novembre dello stesso anno, che colpì gli Ebrei di tutto il Reich, la questione dei rifugiati Ebrei rimase irrisolta.

I paesi del mondo chiusero i loro confini e , a fronte di un piccolo numero di Ebrei a cui fu offerto un rifugio qui o là, la maggior parte di loro rimase bloccata in contesti ostili. Chaim Weizman, 12 anni prima di diventare il primo presidente del novo Stato di Israele, fece questa osservazione nel Dicembre del 1936: “Ci sono due tipi di paesi nel mondo, quelli che vogliono espellere gli Ebei e quelli che non vogliono farli entrare” ( Testimonianza data alla Commissione Peel, Gerusalemme 1936).

Nei loro frenetici sforzi per liberarsi dalla trappola nazista gli Ebrei austriaci e tedeschi emigrarono ovunque poterono; alcuni di loro arrivarono a Shangai, in Cina, uno dei pochi luoghi in cui si poteva entrare liberamente.

Altri tentarono di raggiungere la Palestina di nascosto per aggirare le restrizioni inglesi all’immigrazione.

Si stima che circa la metà degli Ebrei emigrò dal territorio allargato del Reich tra il 1933 e il 1939.

Le loro destinazioni furono soprattutto gli Stati Uniti, Palestina, America Latina e vari paesi dell’Europa Occidentale.

I freddi dati statistici non contribuiscono alla comprensione dell’enorme sofferenza personale sopportata da queste persone. Auden scrive il suo testo proprio alla fine di questo periodo e fu questa dolorosa situazione che ispirò “Il blues del profugo”.

Il suo lavoro gravido di significato è, a nostro avviso, un esempio eccellente di come il poeta, con la sua sensibilità, possa aiutare il lettore a capire la straziante esperienza di quei rifugiati.

Domande sul testo

  1. Come hai letto nell’introduzione la poesia è stata scritta sei mesi prima dell’Inizio della II Guerra Mondiale. Ciononostante il lettore in essa può riconoscere i tre personaggi le cui strade si incroceranno tragicamente nel corso della guerra. Prova a porti i seguenti quesiti:
    1. Chi sono le vittime?
    2. Chi sono i carnefici?
    3. Chi sono gli indifferenti?
  2. Quali particolari fattori portano una persona ad appartenere ad un dei questi gruppi?
  3. Dei tre gruppi qual è il più vasto? C’è qualche connessione tra la tua risposta e la definizione “La maggioranza silenziosa”?
  4. Quale possibile relazione si sarebbe potuta sviluppare tra le vittime e gli indifferenti?
  5. Auden presenta differenti situazioni nelle quali i divieti imposti alle vittime le trasformano in profughi. Identifica ed elenca alcuni di questi divieti. Cosa significa essere privato di queste cose?
  6. La burocrazia statale è cruciale nella vita dei normali cittadini, molto di più per coloro che sono stati privati della casa. Identifica i vari funzionari e gli oggetti che per Auden rappresentano la burocrazia.
  7. Secondo te chi è un profugo? Si può diventare profughi nel proprio paese?
  8. Come può la burocrazia statale aiutare i profughi od ostacolarli?
  9. Secondo te, un governo oggi dovrebbe prendersi cura dei profughi sul suo territorio? Quale ruolo ha la società nell’assorbire i profughi? Pensa alle scuole, alle associazioni sportive, al movimento scautistico e ad altre organizzazioni del tuo paese.
  10. Qui hai una lista di termini tratti dalla poesia; usane almeno la metà in un testo di 60 parole che illustri le idee principali di Auden: atlante, passaporto, console, educatamente, pane quotidiano, ebrei tedeschi, razza umana, migliaia di piani, soldati, Hitler, rombo di tuono.
  11. Quale artificio letterario usa Auden in ogni strofa per trasmettere la realtà del mondo dei profughi? Ti colpisce?
  12. Auden si sposta dal mondo degli uomini al regno della natura in alcune strofe, comparando in diversi modi il destino dell’uomo con altre creature della terra. Commenta questo paragone tra incombente cattura e libertà.
  13. Il poeta usa alcune sorprendenti immagini. Esamina questi esempi e commenta la loro efficacia.
    1. fioritura di passaporti
    2. ufficialmente morti
    3. pesci che nuotano come se fossero liberi
    4. un palazzo di mille piani

Una strategia addizionale

La conclusione di questa unità didattica contiene due altre forme d’arte: la fotografia e la pittura.

Sulla destra puoi esaminare una foto storica di ebrei che fanno la fila davanti ad una agenzia di viaggi a Berlino poco prima della Notte dei Cristalli,il pogrom del Novembre del 1938. Più di 300000 Ebrei avevano già lasciato la Germania e questo aumentava il numero dei profughi Ebrei che erano il soggetto del testo di Auden. Questa foto aumenta la tua comprensione dell’argomento? Riesci a collegarla con il testo appena studiato?

Questo quadro si intitola “Il profugo”.

  1. Quali elementi nel dipinto si collegano al testo poetico?
  2. Il quadro ti colpisce più del testo?
  3. In generale ti sembra che la tua comprensione e la tua vicinanza all’argomento dei profughi Ebrei siano state rafforzate dal contatto col testo poetico, la foto e il quadro presentati in questa lezione?

Note per l’Insegnante

  1. Le domande 7, 8 e 9 riguardano ricadute universali del problema dei profughi e, secondo noi, sono importanti per sviluppare una riflessione sul problema . Noi le abbiamo inserite nel corpo delle domande prima che l’attività torni all’analisi del testo.
  2. Domanda 2: Le leggi di Norimberga del 1935 fornivano la definizione legale di chi era un Ebreo secondo la visione del mondo Nazista. La differenza tra carnefici ed indifferenti potrebbe aprire una stimolante discussione nella classe.
  3. Domanda 4: C’è l’intera gamma dei comportamenti umani, dall’antagonismo al silenzio, agli sforzi eroici per salvare gli Ebrei.
  4. Domanda 5: Le risposte possibili sono molte e riguardano i divieti di vivere in città, in una nazione, di rinnovare un passaporto, di spostarsi da un luogo all’altro; senza casa le persone possono essere facile preda dei soldati.
  5. Domanda 7: I ragazzi potrebbero lavorare in piccolo gruppo e poi confrontarsi in classe per elaborare la definizione migliore.
  6. Domanda 9 : Questa domanda riguarda considerazioni morali ed etiche universali.
  7. Domanda11: L’artificio retorico usato da Auden della ripetizione rinforza la sensazione dell’inesorabile progressione verso la morte; il contrasto tra l’impersonalità delle forze dl male con la definizione “mia cara” ripetuta 12 volte sottolinea la difficoltà delle persone che fronteggiano nel loro intimo gli onnipotenti ingranaggi della Storia.